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Manchi – Negramaro –

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09 LUGLIO 2o1o ” MEMORY DAY”

 

 

Questo disegno rappresenta un inno alla vita,

un dono prezioso dove sia la gioia che il dolore

 trovano un proprio posto e significato.

 Il disegno si divide nella parte centrale con

andamento simile sui due lati,

per indicare le strade che si possono prendere nella vita,

e come gioia e dolore possano avere entrambe importanza.

Andando verso l’alto, i denti di squalo indicano

la forza necessaria a superare le difficoltà

ed i dolori (la murena stilizzata),

 aiutandosi con le persone care

( i due uccelli che si seguono, e che indicano anche libertà).

 I motivi finali simboleggiano cambiamento ( le onde)

 e determinazione ( il motivo stilizzato dello squalo martello) .

Dal basso il fiore di ibisco simboleggia bellezza e femminilità,

 mentre proseguendo oltre le onde

riprendono l’idea del cambiamento continuo

 della vita, ed il sole rappresenta la gioia e la positività.

I due simboli che sembrano delle E sono mani di tiki,

 e sono simboli di protezione.

Le tre dita indicano equilibrio, ed armonia tra cielo, terra e mare. 

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… e se fa male, ne è valsa comunque la pena …

…Perciò mai rifiutare un invito
mai scartare a priori quello che non conosci,
mai mancare di cortesia…e mai trattenersi più del necessario.
Tenete la mente ben aperta,
fatevi succhiare dall’esperienza vissuta…
e se fa male,ne è valsa comunque la pena….
Ed io? Io credo ancora nel paradiso,
ma almeno ora so che non è un posto da cercare fuori,
 perché non è dove vai, lo trovi dentro
quando senti per un momento nella tua vita
di far parte di qualcosa…
e se lo trovi quel momento… dura per sempre!
 
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il nuovo album : ARRIVEDERCI MOSTRO , LIGA

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… memory day …

 

يوم أن نتذكر
10 MAGGIO 2o10
 
سأعطيك قطعة من جلدي إلى الأبد!
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…Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani, perchè sarà migliore e io sarò migliore come un bel film che lascia tutti senza parole…

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aspettando l’ 11 Maggio x ARRIVEDERCI MOSTRO…… UN COLPO ALL’ANIMA

Tutte queste luci
tutte queste voci
tutti questi amici
tu dove sei?


Tutto questo tempo
pieno di frammenti
e di qualche incontro
e tu non ci sei

 

Tutte queste radio
piene di canzoni
che hanno dentro un nome
ecco chi sei

 

Non ti sai nascondere per bene

Quante volte sei passata
quante volte passerai
e ogni volta è sempre un colpo all’anima, all’anima

Tutto questo posto
forse troppo visto
deve avere un guasto
tu non ci sei

tutte quelle case
piene di qualcuno
e fra quei qualcuno
tu con chi sei?

Tutte queste onde
pronte a scomparire
resta solo il mare
quanto ci sei

 

Non ti sai nascondere davvero

Quante volte sei passata
quante volte passerai
e ogni volta è sempre un colpo all’anima, all’anima

quante volte sei mancata
quante volte mancherei
un colpo al cerchio ed un colpo all’anima, all’anima

Quante volte sei passata
quante volte passerai
e ogni volta è un colpo sordo all’anima, all’anima

Quante volte sei mancata
quante volte mancherai
un colpo al cerchio ed un colpo all’anima, all’anima

 

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Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse !!!

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa’ una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l’invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa…

Conserva tutte le vecchie lettere d’amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E’ il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant’anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell’accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio… per questa volta.

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… È la primavera a novembre quando meno te l’aspetti…


DONNE IN RINASCITA di Jack Folla

Più dei tramonti , più del volo di un uccello,
 la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.

Che uno dice: è finita.

No, non è mai finita per una donna.

Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.

Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l’esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.

Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all’altezza o se ti devi condannare.

Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.

E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l’aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s’infiltri nella tua vita.

Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.

Sei stanca: c’è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.

Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.

Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".

E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell’uomo ci hai buttato dentro l’anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.

Comunque sia andata, ora sei qui e so che c’è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.

Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.

Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d’acqua nello stomaco.

Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.

Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.

E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l’aria buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.

"Perché faccio così? Com’è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
 Se lo sono chiesto tutte.

E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle
inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?

E’ da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.

Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.

Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.

Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.

E’ un’avventura, ricostruire se stesse. La più grande.

Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.

Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi.

Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.

È la primavera a novembre.

Quando meno te l’aspetti…

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